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Nella seconda metà del IV secolo d.C. Milano vede cambiare radicalmente il suo volto grazie all’influente e provvidenziale operato del vescovo Ambrogio, il quale si fa promotore di un ampio programma di edificazione di luoghi di culto.
Nascono così le splendide basiliche ambrosiane costruite poco al di fuori dalla cinta muraria romana lungo le principali vie d’accesso alla città.
Il percorso ha inizio dalla Basilica di Sant’Ambrogio, fondata da Ambrogio per ospitare le reliquie dei martiri Gervaso e Protaso da lui ritrovate in questo sito.
La chiesa, inizialmente denominata Basilica Martyrum, nel 397, in seguito alla morte del santo vescovo milanese, viene a lui dedicata.
La basilica paleocristiana, seconda solo al Duomo per la sua importanza come luogo di culto in città, viene ricostruita in forme romaniche nel XI secolo, divenendo modello ed esempio per l’affermarsi del romanico in Lombardia. All’interno si conservano pregevoli opere d’arte delle epoche più diverse come il Sarcofago di Stilicone di età tardo romana, il Sacello di San Vittore in ciel d’oro contenente il più antico ritratto musivo del vescovo Ambrogio datato al V secolo, l’Altare d’Oro di Vuolvinio, autentico capolavoro di oreficeria carolingia, il pregevole Ciborio di epoca ottoniana oltre alle pitture di celebri artisti tra cui Bergognone, Luini e Tiepolo. L’illustre architetto rinascimentale Donato Bramante a fine Quattrocento progetta la Canonica e i Chiostri dell’annesso monastero, oggi prestigiosa sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’itinerario prosegue poi in direzione della Basilica dei SS. Apostoli e Nazaro, originariamente nota come Basilica Apostolorum, per volontà dello stesso Ambrogio. Si tratta della più antica chiesa a croce latina della cristianità occidentale, edificata vicino alla storica Porta Romana, che univa idealmente l’antica capitale di Roma con la nuova capitale milanese. Dopo essere stata ricostruita anch’essa in forme romaniche, a seguito di un grave incendio sviluppatosi nel 1075, addizioni e restauri si sono susseguiti nel trascorrere dei secoli come nel caso della Cappella Trivulzio, pregevole opera del Bramantino e della Cappella di S. Caterina con gli affreschi di Bernardino Lanino, entrambe del Cinquecento.Questi interventi non hanno per nulla scalfito il senso di profonda pace che domina l’intero edificio.
L’itinerario si conclude visitando la Basilica di San Simpliciano, l’antica Basilica Virginum e l’ultima basilica ambrosiana ancor oggi visitabile poiché la Basilica di San Dionigi, detta Basilica Prophetarum, venne distrutta a fine Settecento per fare posto ai Giardini Pubblici di Porta Venezia.
La Basilica di San Simpliciano, dedicata al grande successore di Ambrogio, è una costruzione romanica in parte modificata da interventi moderni, che ingloba i resti della antica basilica paleocristiana. Conserva nel catino absidale l’Incoronazione di Maria, affresco eseguito nel 1515 dal Bergognone oltre ad una celebre lapide posta a memoria della partenza del Carroccio dei cavalieri della Lega Lombarda per la vittoriosa battaglia di Legnano, avvenuta nel 1176, contro l’imperatore Federico Barbarossa. All’esterno degni di nota sono i chiostri quattro-cinquecenteschi dell’annesso convento.
In alternativa alla basilica di San Simpliciano, è possibile visitare la Basilica di Sant’Eustorgio.
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5h (intera giornata)
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