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Pavia: visita guidata al centro storico e alla Certosa di Pavia

40€

/a persona

Gruppi e Aziende, Private Tour, Scuole

Pavia è una piccola città luminosa di storia e di cultura, distesa sulla riva sinistra del fiume Ticino. La circondano grandi estensioni di campi ricchi di colture, incorniciati da suggestivi orizzonti di terra e di cielo da cui emerge l’ardito profilo della cupola del suo Duomo.

 

Il nostro tour inizierà dal centro e proseguirà con la visita della Certosa di Pavia. Costruita a partire dal 1396 per volontà del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, come chiesa-mausoleo per la sua famiglia, viene completata quasi due secoli dopo.

Avviata dall’architetto Bernardo da Venezia, al cantiere prendono parte alcuni tra i più importanti nomi dell’architettura milanese del XV e XVI secolo: Giovanni e Guiniforte Solari, Dolcebuono, l’Amadeo e Cristoforo Lombardo. La Certosa assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale.

 

Un tour completo alla scoperta della città e dei suoi principali monumenti e simboli.

ITINERARIO

  • Ponte Coperto: lo storico attraversamento sul fiume Ticino
  • Il romanico in città Basilica di San Michele Maggiore e Chiesa di San Teodoro (in interno)
  • Duomo: la grandiosa mole dove si intrecciano mattoni e marmo di Candoglia (in interno)
  • Piazza del Duomo e la statua del Regisole
  • Piazza della Vittoria: i portici, i nobili palazzi, il Broletto
  • Chiesa di Santa Maria del Carmine: il chiarore del gotico (in interno)
  • Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro e l’Arca marmorea di Sant’Agostino (in interno)

 

Pausa pranzo libera

 

  • Certosa di Pavia

Il suo nucleo originario viene fatto risalire ai primi insediamenti di tribù gallo-liguri nel V secolo a.C., cui fa seguito l’espansione romana, fino a divenire colonia nell‘89 a.C. con il nome di Ticinum. E’ in quel periodo che Pavia assume l’impianto viario ortogonale, detto a “castrum”, che la caratterizza ancora oggi.
Rilevante per la sua storia è stata la presenza degli Ostrogoti prima (498) e dei Longobardi dopo (572-774) quando la città assume il nuovo nome di Papia e diviene capitale del Regno Longobardo. Successivamente con i Franchi continua ad essere il centro del potere carolingio in Italia.


Tra XI e metà XIV secolo Pavia è un libero comune fino alla conquista dei Visconti, che la inglobarono nel Ducato di Milano, e ne segnarono il volto con importanti costruzioni. Al 1361 risale la fondazione dello Studium Generale, premessa per la nascita della prestigiosa Università di Pavia, tra le più antiche in Italia e in Europa.


Tra XVI e metà XIX secolo la città rimane sotto il controllo degli stranieri, alternativamente francesi, spagnoli e austriaci. Nel 1859 entra a far parte del Regno di Sardegna futuro, Regno d’Italia, insieme al resto della Lombardia.

 

La visita inizia dal Ponte Coperto, storico ponte sul fiume Ticino di origine romana e poi trecentesca, ricostruito in seguito ai bombardamenti della seconda guerra.

 

Percorrendo viale Paolo Diacono si arriva alla Basilica di San Michele Maggiore, capolavoro dell’arte romanica in Lombardia nel XII secolo. La facciata è davvero suggestiva. La sua pietra, l’arenaria, pronta ad infiammarsi dei colori del giorno, è anche causa del suo precario stato di conservazione a causa dell’inesorabile disfacimento della pietra stessa.

 

Per la stretta Via Maffi si raggiunge la piccola Chiesa di San Teodoro, edificio tardo romanico di metà XII secolo. Ospita due affreschi di rilievo attribuiti a Bernardino Lanzani con vedute di Pavia del XVI secolo.

 

Nelle immediate vicinanze sorge il Duomo, imponente costruzione con pianta a croce greca. Iniziato nel 1488, con un possibile intervento di Bramante, viene ultimato solo nel XIX secolo. Esternamente colpisce la grandiosa mole in mattone, con la facciata terminata secondo il progetto di Giovanni Antonio Amadeo. L’interno, realizzato in marmo di Candoglia, offre uno spazio davvero monumentale e luminoso, di sapore imperiale. La sua enorme cupola, la terza in Italia per grandezza, si innalza fino a 97 metri.

 

A fianco del Duomo vi sono le macerie delle Torre Civica, improvvisamente crollata nel marzo 1989.
Sulla piazza è collocata la statua equestre del Regisole eseguita da Francesco Messina. Si tratta di un rifacimento novecentesco di un’opera tardoantica, a cui i pavesi sono molto legati.

 

Ci si dirige poi verso la piazza centrale della città, Piazza della Vittoria, caratterizzata da una forma stretta e lunga. Di antica origine, viene aperta a metà del Trecento in età viscontea. Su di essa si affacciano nobili palazzi di epoche diverse, con portici in gran parte originali, ed anche l’ex Chiesa di Santa Maria in Gualtieri del XI secolo. Il lato sud è chiuso dal Broletto, più volte rimaneggiato.

 

Percorrendo Via XX Settembre si incontrano le absidi della seconda chiesa più grande di Pavia, Santa Maria del Carmine. Iniziata nel 1374 per volontà del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, su progetto attribuito a Bernardo da Venezia, e costruita in mattoni, è uno degli esempi più belli dell’architettura del gotico lombardo. Restaurata fra il 2006 ed il 2010, l’interno sorprende per chiarità, colore e ricchezza di opere conservate tra cui si ricordano l’affresco di Vincenzo Foppa e la tela dell’Angelo Custode di Sebastiano Ricci.

 

Attraversato Viale Matteotti s’incontra l’antica Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, eretta nel VIII secolo in epoca longobarda ed in seguito ricostruita in stile romanico nel XII secolo. La facciata, in mattoni e arenaria presenta alcuni elementi architettonici non in asse suscitano una percezione veramente particolare dell’edificio e della sua antichità.
Consacrata da Papa Innocenzo II nel 1132, la basilica vanta grande prestigio in quanto ospita, da oltre un millennio, le spoglie di sant’Agostino da Ippona.
Ammirevole l’Arca marmorea a lui dedicata nel 1362, capolavoro della scultura lombarda con 95 statue e 50 bassorilievi che illustrano la vita del santo.
Nella cripta, ricostruita, è collocata la sepoltura del filosofo romano Severino Boezio, 525 d.C., anch’egli santo, fatto uccidere dal re ostrogoto Teodorico e sulla cui tomba sorse la Basilica paleocristiana di San Pietro in Ciel d’Oro, così chiamata a causa della cupola interna totalmente dorata.

 

Il pomeriggio ci si sposterà con mezzi propri per ammirare la splendida Certosa di Pavia. 

A catturare immediatamente l’attenzione è la meravigliosa facciata, capolavoro della scultura lombarda, un vero museo all’aperto, espressione di una capacità decorativa straordinaria e sommamente varia.

 

L’interno, spiccatamente gotico costruito utilizzando la pietra d’Angera, accoglie il visitatore con la luce diffusa ed azzurrata delle volte colorate, che suggeriscono un’apertura verso il cielo.
Un patrimonio di inestimabile bellezza e valore si sviluppa lungo le navate. Opere del Bergognone, Perugino, Nuvolone, Morazzone e di molti altri ancora, arricchiscono le numerose cappelle laterali.
Al centro della navata principale un imponente cancello seicentesco chiude la clausura dei monaci certosini.

 

Solo grazie all’accompagnamento di un monaco è oggi possibile visitare la zona del transetto e del coro. In questi spazi si sorprendono altri capolavori: di pittura, come gli affreschi del Bergognone e nel coro dipinti di G.B. Crespi; di scultura, come i monumenti sepolcrali di Ludovico il Moro con la moglie Beatrice d’ Este, del quale si conserva solo la copertura, e di Gian Galeazzo Visconti; di intarsi sia lignei che marmorei, come i bellissimi stalli del coro. Infine non può essere dimenticato il quattrocentesco polittico in avorio della sacrestia vecchia.

Sempre accompagnati, si entra poi nello straordinario Chiostro piccolo, in cui si sorprende il mirabolante svettare di guglie, che unito alle traforate gallerie che decorano le pareti laterali della chiesa e del tiburio, suggeriscono percorsi e vie che si dissolvono nel cielo.

 

Un passaggio poi, superando l’accesso alla Biblioteca, porta al Chiostro grande. Qui a catturare l’attenzione è invece una distesa orizzontalità. Si mostra in questo spazio un grande e luminosissimo quadrato, contornato dalle 24 celle dei Certosini, piccole casette, luogo abitativo dei monaci che trascorrevano la maggior parte della giornata in solitudine. Nella prima cella è consentito l’accesso.

 

Rientrati dal Chiostro si visita l’antico Refettorio dove, ancora il Bergognone, abbellisce con affreschi le volte.

IMPORTANTE

La visita non include il servizio di trasporto, il ritrovo è fissato direttamente a Pavia, Monumento alla Lavandaia, Via Milazzo 1

PER LE SCUOLE E GRUPPI PRIVATI

La visita alla città di Pavia può modificata su richiesta con l’integrazione di una delle seguenti tappe:

 

  • Castello Visconteo: la raffinata corte dei signori di Milano (in esterno)
  • Università di Pavia, Collegio Ghislieri e Collegio Borromeo (in esterno)

DURATA

7h (intera giornata)

LA VISITA INCLUDE

  • Visita guidata condotta da guida abilitata (esterno e navate) e da un monaco (transetto, coro e chiostri)
  • Sistema di microfonaggio (garantito al raggiungimento di 15 partecipanti)
  • Contrassegno sulla Fidelity card per raccogliere punti e usufruire di una visita guidata in omaggio al raggiungimento dei 10 tour (esclusi eventuali biglietti)

LA VISITA NON INCLUDE

La visita non include il servizio di trasporto, il ritrovo è fissato direttamente a Pavia, Monumento alla Lavandaia, Via Milazzo 1

LINGUE

Italiano, Inglese, Francese

GRUPPI

(min. 15 persone):

ADULTI

40€

OVER 65

40€

UNDER 18

30€

SCUOLE

a partire da

400€

Nessun evento attualmente disponibile.

Per le visite guidate che non prevedono l’acquisto di biglietti di ingresso, si applicano le seguenti politiche:

Partecipante sostitutivo:

Se non puoi partecipare, hai la possibilità di trasferire la prenotazione a un’altra persona senza costi aggiuntivi. Comunicaci il nome del partecipante sostitutivo almeno 24 ore prima del tour.

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